Report Zeitcamp 2021

sdr
dav
dav
dav
IMG_20210831_184012
IMG_20210901_103400_DSC00818
IMG_20210901_103401_DSC00819
IMG_20210901_103500_DSC00822
IMG_20210901_103600_DSC00827
IMG_20210901_123347
dav
IMG_20210901_123422
sdr
sdr
IMG_20210901_180500_DSC00831
IMG_20210901_182753~2
IMG_20210901_183100_DSC00834
IMG_20210901_193400_DSC00840
IMG_20210901_193401DSC00844
mde
IMG_20210902_113700_DSC00845
IMG_20210902_113800_DSC00849
IMG_20210902_120300_DSC00853
IMG_20210902_121953
IMG_20210902_122100_DSC00854
IMG_20210902_123700_DSC00856
IMG_20210903_103700_DSC00861
IMG_20210903_103800
IMG_20210903_103800_DSC00863
IMG_20210903_103900_DSC00864
IMG_20210903_104000_DSC00871
IMG_20210903_110000_DSC00880
IMG_20210903_110700_DSC00882
IMG_20210903_113158
dav
sdr
dav
sdr
dav
sdr
dav
sdr
IMG_20210903_120423
IMG_20210903_122133
IMG_20210903_123900_DSC00887
IMG_20210903_124000_DSC00889
IMG_20210903_124001_DSC00892
IMG_20210903_132148
IMG_20210903_152141
sdr
sdr
IMG_20210904_181742
IMG_20210905_104800_DSC00910
dav
sdr
dav

Da quando abbiamo realizzato questa nuova modalità d‘incontro, dobbiamo dire che tutti gli Zeitcamp sono stati a loro modo meravigliosi ed indimenticabili. Tuttavia, l’edizione 2021 ha superato di gran lunga le nostre aspettative.

Quest’anno abbiamo voluto conoscere da vicino una delle realtà che hanno maggiormente popolato la nostra immaginazione, vista la vicinanza con la filosofia che ne sta alla base: lo stile di vita comunitario e in simbiosi con la Natura della storica Comunità elfica delle Valli pistoiesi. Ma più di ogni altra cosa, ci interessava capire se effettivamente, come ci era stato raccontato, in questa Valle il denaro rivestisse un ruolo marginale. Molti, probabilmente non avranno mai neppure sentito parlare della Valle degli Elfi, in quanto, si sa, gli Elfi non amano far parlare di sé; altri, avendo dato retta alle tante notizie distorte che giungono sul loro conto, avranno evitato di avventurarsi; noi invece, consapevoli del fatto che nulla possa essere più veritiero di un’esperienza vissuta sulla propria pelle, abbiamo voluto viverla anche se, in buona parte, è stato un vero e proprio salto nel buio.

Invero, sfortunatamente o meno, le premesse non sono state delle migliori: il programma era stato realizzato e messo a punto con la collaborazione delle abitanti e degli abitanti del villaggio elfico più facilmente accessibile e per questo normalmente decretato all’accoglienza dei visitatori: Avalon. All’ultimo momento però, un imprevisto ci ha obbligati a cambiare i piani: alcune/i dei già pochi abitanti del villaggio presenti a fine estate che si erano organizzati per accoglierci si sono ammalati. Uno dei nostri coordinatori e sua figlia avevano già comprato il biglietto del treno dalla Calabria e tutti gli altri coordinatori, attivisti e amici erano in procinto di partire: che fare?

Quella che da programma sarebbe dovuta essere solo una tappa della nostra esperienza elfica, si è trasformata nell’esperienza vera e propria. Difatti, grazie alla preziosa collaborazione di Ezio, che avevamo avuto l’immenso piacere di conoscere durante la nostra prima, brevissima visita nella Valle degli Elfi, lo Zeitcamp 2021 è stato rilocato all’ultimo minuto nella “Scuolina”, anche detta: “Casa dei grilli”, dove Ciano, Esti, Chicco e sua figlia, Rossana ed altre/i abitanti vivono più o meno in pianta stabile, nei monti a circa 900 m. di altitudine sopra San Pellegrino al Cassero (PT). Le incognite in questa edizione dello Zeitcamp erano numerose, ciononostante, il coordinamento ha deciso all’unanimità di correre il rischio e il nostro ardire è stato premiato! Siamo stati accolti per una settimana da splendide persone che abbiamo imparato a conoscere piano, piano, così come accade per molte cose, là nella Valle degli Elfi. 

Ma prima di andare avanti nella descrizione di quanto abbiamo fatto durante lo Zeitcamp 2021, bisognerebbe chiarire i motivi per cui in questa edizione abbiamo preferito non pubblicizzare l’evento sui nostri canali. Gli Elfi sono una comunità che ama la discrezione, mal tollera foto e video (anche a causa di spiacevoli incontri con pennivendoli d’assalto che tutto hanno raccontato, fuorché la realtà dei fatti) e ama vivere secondo le proprie regole. Avevamo quindi chiarito, sia a loro che tra di noi, che questo non sarebbe stato un incontro come gli altri, nel quale poter invitare anche persone a noi del tutto sconosciute che magari volessero saperne di più sul Movimento, come è capitato nelle scorse edizioni. Lo Zeitcamp 2021 è stata prevalentemente un’occasione d’incontro tra noi coordinatori e famiglia (10 persone), alcuni nuovi amici del Movimento (una meravigliosa famiglia di 5), già incontrati in precedenza, che ci hanno raggiunto a partire da giovedì 2 settembre e, naturalmente, la comunità elfica.

Ovviamente il programma che avevamo creato nelle settimane precedenti con l’aiuto delle/degli abitanti di Avalon non era più realizzabile, trovandoci proiettati all’ultimo momento in un altro contesto e con altre persone; questo però ha fatto sì che lo costruissimo giorno per giorno, al ritmo di questa peculiare e meravigliosa comunità montana, cogliendo le occasioni che man mano si venivano a creare naturalmente e, in molti casi verrebbe da dire, quasi per magia.

(Domenica 29 agosto) Come quando, appena arrivati, dopo aver piantato le tende e sistemato la camerata per chi avrebbe alloggiato dentro la Scuolina, siamo stati invitati a partecipare alla festa della domenica sera: un’occasione di ritrovo per molti abitanti della Valle, che per ore danzano antichi balli popolari a suon di musica disposti a cerchio, in un borgo chiamato Aldaia, poco distante dalla Scuolina. Un’autentica sorpresa che ha contribuito a rendere davvero speciale il nostro arrivo e il primo incontro con molti degli abitanti di questa Valle. Tutti noi ci siamo uniti al grande cerchio di Elfi danzanti ed è stato di colpo come entrare in un’altra dimensione del tempo e dello spazio. 

Sebbene qualcuno sarà forse deluso dalla comunicazione che gli Elfi di queste Valli non sono le creature soprannaturali che hanno ispirato il nome di questa comunità, bisogna pur ammettere che alcuni hanno davvero le orecchie a punta, si vestono come folletti del bosco e danzano persino sulle note di antiche musiche di origine medievale 😀 Scherzi a parte, sembrerà quasi banale sottolinearlo, ma mentre nelle nostre città c’è sempre stato poco tempo per socializzare, più che mai in questo particolarissimo momento storico, qui si pratica costantemente l’”avvicinamento sociale”, con tutto il tempo che merita! 

Come lascia intendere il nome stesso, la Scuolina dove alloggiavamo è una scuola parentale che è stata allestita in un luogo della Valle in cui sorge un piccolo casolare in legno e pietra rimesso a posto da Ciano, dotato di una cucina con annesso piccolo soggiorno e doccia al piano terra; di una sala spaziosa dove si allestiscono le lezioni, al primo piano; di una piccola veranda con un bel forno in terra cruda e di wc secco all’esterno. La struttura sorge in un ampio terreno coltivato con vari tipi di ortaggi, alberi da frutto e un pollaio. Le giornate scorrono lente, tra lavoro nel campo, taglio della legna per la stagione fredda – alla quale ci siamo tutti dedicati per dare una mano – e incontri con visitatori di passaggio e i molti abitanti della Valle che non mancano mai di rendere visita agli abitanti di questo minuscolo borgo. 

(Lunedì 30) Detto questo, all’indomani dal nostro arrivo nella Valle degli Elfi, abbiamo fatto il primo “cerchio” tra i nuovi arrivati alla Scuolina (noi) e le persone che ci abitano. I cerchi, sono delle riunioni che gli Elfi fanno, quale occasione di apertura e confronto tra tutti i membri della comunità, in cui si parla di varie questioni, si prendono decisioni, si scambiano idee ed opinioni. Il metodo è quello assembleare, per agevolare la comunicazione tra i membri della comunità e/o prendere le decisioni importanti in modo collegiale, condiviso, per dare la parola a tutte/i quante/i. Generalmente ci si passa a turno il “bastone della parola” e si parla uno alla volta, così come ci hanno spiegato Ezio e Ciano prima di cominciare. Gli Elfi tengono particolarmente al momento del cerchio, la cui sacralità viene rispettata alla stregua di come poteva essere e continua ad essere tra i (pochi, superstiti) Nativi americani ai quali gli Elfi si sono ispirati. Ma questo metodo assembleare e decisionale è anche tipico del metodo decisionale del consenso e certamente uno degli strumenti utilizzati pure in sociocrazia. Nel nostro caso specifico è stata l’occasione per presentarci uno per uno, parlare dello Zeitcamp e dei suoi scopi e pianificare possibili attività comuni per dare una mano alla comunità elfica durante la nostra permanenza; ma il cerchio ha offerto anche l’occasione per parlare di come ci sentivamo e quali fossero le nostre emozioni, tanto noi del Movimento quanto gli Elfi della Scuolina, ovviamente. Ne è emerso un generale senso di curiosità reciproca che è poi stato approfondito nei giorni a venire. Nel pomeriggio del secondo giorno siamo anche andati a far visita alla bella casa vicina, in cui vive Giovanna, che ci ha mostrato con orgoglio i bellissimi frutti del suo orto e da cui abbiamo comprato l’occorrente per preparare il pranzo alla Scuolina. Aggiungiamo qui che tutti i partecipanti allo Zeitcamp, hanno portato parecchi chili di derrate alimentari secche, così come da accordi presi prima della nostra partenza. Per il fresco, invece, siamo andati a comprare i prodotti nei borghi elfici vicini o nelle botteghe del paese che si trova a poche decine di chilometri (San Pellegrino al Cassero). La sera poi, ci siamo divertiti con l’arrivo a sorpresa di Antonia, una simpaticissima teatrante e musicista tedesca che vive da tanti anni in Valle e che ci ha regalato un momento di giocosa creatività in una sessione di teatro estemporaneo di gruppo.

(Martedì 31) L’indomani, la giornata è cominciata di prima mattina all’insegna delle arti marziali: ci siamo fatti accompagnare da Esti in una sessione di karate, molto apprezzata anche dai bambini, nonostante la levataccia. Più tardi siamo scesi in macchina in paese per comprare l’occorrente per una bella pizzata e per i giorni a venire e al nostro rientro erano già diversi gli abitanti accorsi da tutta la Valle e Ciano aveva già cominciato ad impastare ed infornare varie pizze nel forno a legna con gli ingredienti già recuperati in casa. Risultato? Abbiamo sfornato pizze tutto il pomeriggio, in modo che ce ne fossero per tutti i gusti, vari ragazzi hanno diffuso musica “danzereccia” e anche se pioveva, noi non ce ne siamo quasi accorti, grazie alla veranda che ci riparava e al fatto che eravamo intenti a fare la conoscenza dei tanti Elfi che sono arrivati. Più tardi abbiamo fatto un bel cerchio nella sala interna della Scuolina per presentare il Movimento Zeitgeist, la nostra storia, i nostri progetti e per invitare la comunità a partecipare allo Zday e alle due proiezioni che abbiamo pensato di realizzare nei giorni successivi. In effetti, potremmo dire che questi incontri estemporanei siano stati tutti una parte fondamentale dello Zday 2021 che è stato in assoluto quello meno “formale” della nostra storia! La prima parte si può dire che sia proprio stata questa del cerchio alla Scuolina, in cui una maggioranza di persone che non aveva mai sentito neppure parlare del Movimento Zeitgeist, si è avvicinata alle nostre tematiche con grande curiosità ed interesse; la seconda parte è stata qualche giorno più tardi, quando abbiamo proiettato l’ultimo film di Peter Joseph, ma di questo parleremo dopo 😉

(Mercoledì 1° settembre) Già un paio di sere prima, avevamo fatto la conoscenza di una stupenda coppia di ragazzi, Miha e Peiko, che ci hanno proposto di passare una giornata da loro, in una bellissima casa poco distante che sorge accanto ad un laghetto, per dare loro una mano con la raccolta della legna del bosco adiacente. Il giorno stabilito era il mercoledì e così, come da accordi presi, siamo andati da loro per aiutarli a fare scorte di legna per l’inverno. La sua compagna nel frattempo, ci ha preparato un gustoso pranzetto che abbiamo poi consumato all’aperto, accanto al lago. Ma è stata anche e soprattutto un’occasione preziosa per ascoltare dalla voce di uno dei figli della Valle cosa voglia dire essere nato in questo posto. Peiko ci ha infatti letteralmente rapiti col racconto della sua vita decisamente fuori dall’ordinario, avendo viaggiato e vissuto in mille posti diversi nel mondo fin da molto giovane e, ancora giovanissimo, pur avendo ricoperto incarichi importanti e stimolanti nei luoghi più belli di questa nostra Terra, ha deciso di tornare a vivere nel posto che gli ha dato i natali, perché, come ci ha detto: “la Valle ti rimane nel cuore e sai che lì sono le tue radici”. Lui difatti, dopo aver girato il mondo, con la sua compagna ha deciso di tornare e di far nascere suo figlio proprio lì dove è nato e vissuto anche lui. Si dà il caso che Peiko sia anche un esperto costruttore di saune finlandesi (anche sua madre è finlandese!), e sempre per caso, ne ha costruita una proprio accanto a questa casa del laghetto e noi naturalmente abbiamo passato volentieri del tempo a trastullarci un po’ tra tuffi nel laghetto di ninfee ormai freddo (ad inizio settembre a quelle altitudini) e la rovente sauna finlandese. A chiudere un giorno già spettacolare così com’era, abbiamo deciso di dirigerci verso un altro borgo e lungo la strada ci siamo imbattuti proprio nel padre di Peiko, un fantastico signore di origine spagnola che trent’anni fa si è trovato ad essere tra i primi abitanti della Valle degli Elfi e che vive in un bellissimo borgo chiamato Cerchiaia. Poco più su, lungo il sentiero, sorge Casa Sarti, il luogo dove eravamo diretti: un grande casolare di montagna abitato da una decina di persone che coltiva l’orto e, allevando ovini, bovini e galline, produce anche latte, formaggi e uova. Così, dopo aver acquistato latte fresco, formaggi e uova, siamo ridiscesi alla Scuolina per cenare con Ciano e gli altri.

(Giovedì 2) Il giovedì mattina ci siamo svegliati presto per un’altra sessione di karate con Esti, abbiamo preparato un bel pranzo e siamo rimasti in attesa dell’arrivo della splendida famiglia di Federica ed Elio, già conosciuti all’incontro di Villaggio Sociale durante il solstizio d’estate sul Lago Albano. Poco prima che arrivassero poi, un gruppo di accademici svedesi sono passati a sorpresa alla Scuolina, per realizzare un’intervista per la loro organizzazione teologica, dopo aver sentito parlare della comunità elfica ed essersene incuriositi. Quando poi finalmente Elio e family sono arrivati, la figlia maggiore, di soli 11 anni, ha dato prova del suo eccellente inglese (parola d’interprete!) favorendo la comunicazione tra i visitatori e gli Elfi presenti alla Scuolina. Erano particolarmente interessati a capire quale fosse il tipo di spiritualità vissuta da questa comunità e come si relazionasse alla Natura, così presente nella loro vita. Ciano ha dato una risposta molto prosaica: “Ognuno vive a modo suo la propria spiritualità”; Ezio invece, ammettendo che molti Elfi si sentano in sintonia profonda con Madre Natura, ha dato un’interpretazione più poetica, dicendo che: ”Dio, o come preferiamo chiamarlo, è in ogni foglia d’albero, in ogni frutto della Terra, in ogni essere vivente che la popola e in ciascuno di noi”. Dopo cena, Ciano ci ha regalato la notte più magica di tutte, svelando anche lui la sua natura profondamente poetica, con i suoi scritti, ancora inediti, tratti da un saggio sociologico-pedagogico di prossima pubblicazione, denso di significati legati al suo vivere intenso, alla continua ricerca di un senso profondo in ogni manifestazione di vita, come di un fanciullo (pur se di età adulta) all’incessante scoperta dell’altro e del rapporto con il mondo circostante. In questa notte passata attorno al fuoco, sotto un meraviglioso cielo stellato, Ciano ha voluto offrirci in dono anche la lettura delle sue poesie. Che dire? Giusto che sarà una notte che rimarrà a lungo impressa nelle nostre memorie…

(Venerdì 3) Dopo una notte così, il giorno dopo non poteva essere uno qualunque, e così è stato. Siamo andati in visita con Chicco al Piccolo Burrone, altro luogo storico della Valle degli Elfi, in cui vivono alcuni ragazzi, che ci hanno subito accolti con grande apertura e disponibilità, nonostante fossero indaffarati nel confezionamento di un’enorme quantità di passata di pomodoro per l’inverno e ci hanno subito proposto di fermarci a pranzo da loro, cosa accettata molto volentieri! Ovviamente non siamo rimasti con le mani in mano, ma ci siamo subito messi all’opera, chi nel lavaggio delle bottiglie, chi nella passata, chi nell’imbottigliamento. Il Piccolo Burrone è un borgo di vecchie case in pietra animato, oltre che dai suoi giovani abitanti, anche da numerosi cani e gatti e un asinello e sorge anch’esso in un luogo in mezzo al bosco in cui l’orto è stato integrato nel rispetto della Natura preesistente, anche in terrazzamenti presenti su vari livelli. Anch’esso, come Gran Burrone – il primo insediamento ripopolato 31 anni fa della Valle degli Elfi – deriva il suo nome dal burrone accanto al quale sorge (oltre che dal romanzo fantasy del Signore degli Anelli), essendo edificato sulla costa scoscesa di una montagna. Ed ecco che in serata abbiamo trovato anche quest’anno l’occasione di celebrare lo Zday (sono 10 anni che non perdiamo un colpo!), anche in un luogo dove non sembrava affatto scontato riuscire nell’intento. Ancora una volta però, grazie alla collaborazione di Ezio che ha fatto partire il passaparola e al preziosissimo aiuto di Stefano che ha messo a disposizione il salottino della casetta dove vive con altri all’Aldaia e tutta l’attrezzatura necessaria, abbiamo proiettato l’ultimo film di Peter Joseph. Nella fattispecie l’ultima produzione artistica di colui che ha fondato ed ispirato il Movimento Zeitgeist, InterReflections, uscita l’anno scorso e da poco disponibile anche con sottotitoli in italiano. Si tratta di una lunga riflessione sugli argomenti trattati nella prima trilogia di Zeitgeist, una sorta di compendio creativo sotto forma di fiction, in cui il lato artistico è stato maggiormente curato rispetto ai precedenti lavori di Joseph, anche per questo più propriamente definiti “docufilm”. Il nostro pubblico non era dei più “facili”, non essendo certo avvezzo a sedere sul divano per oltre due ore e mezza! Ciononostante, un nutrito gruppetto di Elfi ci ha seguito fino alla fine ed ha saputo cogliere ed apprezzare il significato profondo di questo lavoro. Al termine della proiezione abbiamo risposto a domande e festeggiato un compleanno (il mio!) con tanto di buonissima e bellissima torta preparata a sorpresa da tutte le meravigliose fanciulle del gruppo.

(Sabato 4) Il penultimo giorno nella Valle degli Elfi, Davide ha voluto regalarci una bella sessione di scioglimento e allungamento muscolare Shaolin, coinvolgendo adulti e bambini. In seguito ci siamo recati nuovamente alla casa al lago dove Peiko e Miha hanno messo a disposizione il salotto di casa per la proiezione della nostra intervista al fondatore di Food Forest Sardegna, Roberto Marini. In seguito abbiamo chiamato Roberto per fargli delle domande in diretta, stimolando ulteriormente l’interesse di alcuni appartenenti della comunità elfica per questo innovativo progetto di rigenerazione territoriale, sovranità alimentare, energetica e monetaria, oltre che di autodeterminazione. La serata è terminata con una cena all’aperto, attorno al fuoco.

(Domenica 5 settembre) Anche la mattina della partenza bambini e adulti hanno partecipato al karate con la brava Esti. Poco dopo abbiamo salutato Mario (che abbiamo avuto finalmente il privilegio di conoscere di persona) e i suoi tre figli ed anche Luigi e sua figlia che dovevano ripartire per un lungo viaggio in treno per fare rientro in Calabria. L’ultima parte del gruppo si è invece trattenuta fino a pranzo in compagnia di questa meravigliosa famiglia allargata che ci ha ospitati alla Scuolina e che ci ha regalato uno Zeitcamp unico ed irripetibile, che ci ha fatto desiderare a tutti noi di tornare molto presto. Siamo giunti così, anche per quest’anno all’epilogo di un’esperienza che ha lasciato il segno in ciascuno di noi. Tante sono le cose che possiamo dire di questa esperienza, ma la cosa più importante di tutte è il profondo senso di umanità da cui siamo stati permeati durante tutto il nostro soggiorno nella Valle Degli Elfi, una “comunità” che possiamo a ragione definire in questo modo, in quanto formata da persone che collaborano, lavorano e a volte discutono, proprio come una grande famiglia. Una comunità, che pur partendo da una matrice comune, mantiene le proprie peculiarità in ciascuno dei suoi piccoli borghi.

Per quanti poi, si sono chiesti, come noi del resto, se fosse vera la questione del denaro, ebbene, possiamo senz’altro testimoniare che non viene utilizzato tanto quanto nelle nostre città, proprio per quello spirito di collaborazione che anima questi borghi, non tutti, ma sicuramente molti. Possiamo però testimoniare che i primi che raggiunsero questa Valle, lamentano un graduale deterioramento delle reti di mutuo aiuto e collaborazione che erano maggiormente presenti agli albori e, di conseguenza, il dover ricorrere al “vil denaro” molto più spesso di quanto non si facesse allora.

A quelli che invece si chiedono come mai questo vecchio report di un’attività dello scorso settembre 2021 sia stato pubblicato solo ora, rispondiamo che volevamo che questa meravigliosa esperienza inaugurasse la stagione dei nostri aggiornamenti all’interno del nostro fantastico nuovo sito 😉

Lascia un commento

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.